Nato a Firenze, mercoledì 1 aprile 1959 alle undici di sera.
Il fascicolo della collana Urania di Mondadori in edicola quel giorno era il N. 201, “L’occhio del cielo” di Philip K. Dick. È importante perché è il libro che leggeva suo padre nella sala d’aspetto mentre lui rischiava di morire venendo alla luce con due giri di cordone ombelicale attorno al collo.


Parentele

– Suo padre, Giannino (1927-2008) era ingegnere edile, prima nell’Ufficio Tecnico del Comune di Prato (scuole, ponti, opere pubbliche), e poi come libero professionista (abitazioni, stabilimenti industriali). Sua madre, Luisa Govoni (1929-2007), casalinga. Entrambi erano di origine bolognese.


– È padre di quattro figli maschi e di una figlia femmina.
– È fratello del regista e sceneggiatore Giovanni Veronesi.
– Non c’entra nulla con l’oncologo Umberto Veronesi, che pure ha conosciuto quando ha curato suo padre.
– È cuggino acquisito (con due g), cioè inventato, di Vinicio Capossela.

Scuole
– 1959-1964: niente asilo
– 1964-1969: scuola elementare statale Il campino, Prato
– 1969-1972: scuola Media statale G.B. Mazzoni, Prato
– 1972-1977: liceo Scientifico statale Niccolò Copernico, Prato
– 1977-1984: università di Firenze, Facoltà di architettura

Servizio militare
– 1982-1983 nei Vigili del Fuoco, 95° Corso Allievi Vigili Volontari Ausiliari alla Scuola Centrale Antincendio di Capannelle, Roma; Fine addestramento Comando Provinciale di Firenze, via La Farina; Destinazione finale Distaccamento di Prato, via Galcianese. 

Animali
– Ha avuto svariati gatti durante l’infanzia, che facevano base nel giardino di casa sua. Due, entrambi bianchi e neri, li ha chiamati Cinesinho e Leoncini.
– Ha avuto in casa una gracula indiana di nome Cecco, che parlava.
– Ha avuto un cane di nome Dylan, un bastardo di Fox Terrier, dal 1997 al 2014.
– Dal 2016 ha una cagnetta di nome Lea, Beagle di razza, che gli rovina tutto.

Letture
– Il primo libro letto da cima a fondo (a nove anni) è Storie della storia del mondo di Laura Orvieto.
– Il primo libro che lo ha turbato, a quattordici anni, è stato I fratelli Karamazov.
– Il primo libro che ha letto in inglese è stato The Old Man and the Sea, a diciassette anni.
– Il libro che ha letto più volte (4) è Chiedi alla polvere di John Fante.
– Libro preferito: Sotto il vulcano di Malcolm Lowry.
– Scrittore preferito. Del passato: Fedor Dostoevskji; del presente, David Foster Wallace.
– Scrittrice preferita. Del passato, Flannery O’Connor; del presente Louise Erdrich.
– Racconto preferito: ex-aequo tra Cattedrale di Raymond Carver (link) e Giù al gorgo di Beppe Fenoglio
– Possiede più di 10.000 libri. Li tiene in ordine alfabetico (per cognome).

Scrittura
– Il primo libro che ha pubblicato è una plaquette di poesie dal titolo Il cielo e il resto, stampato a sue spese nel 1983 dalle Edizioni del Palazzo di Prato del libraio Marcello Gori. Costo, 300.000 lire.

 

– Gli altri sono elencati QUI.

Premi
– Premi letterari che ha vinto. In Italia: Premio Fiesole (1996), Premio Viareggio (2000), Premio Campiello (2000), Premio Strega (2005), Premio Superflaiano (2011), Premio Bagutta (2015). Allestero: Prix Fémina (2008), Prix Méditerranée (2008), Prix Cévennes (2009), Premio novela europea Casino de Santiago (2009),  European Literature Prize (2015)

Architettura
– Si è laureato in Storia del Restauro alla facoltà di Architettura di Firenze nel 1985 con una tesi esclusivamente scritta su Victor Hugo (c’entra, fidatevi) discussa insieme al professor Francesco Gurrieri. Voto 110/110 con lode e dignità di stampa. Ma quella tesi non l’ha ancora pubblicata.
– 32 anni dopo ha realizzato l’installazione La serra dei poeti nel parco della Fattoria di Celle, a Santomato (PT), dove il proprietario, Giuliano Gori, ha raccolto una delle più formidabili collezioni di arte ambientale del mondo. L’opera è stata inaugurata il 21 marzo 2018.

Musica
– Durante l’adolescenza e la giovinezza è passato attraverso numerose fittonate, per la musica West Coast, il Prog Rock, Bob Dylan, Joni Mitchell, Jackson Browne, i cantautori italiani, Nick Drake, Frank Zappa, Bruce Springsteen, la New Wave inglese, gli Smiths, e i Radiohead. Il suo preferito, però, è sempre stato Elvis Costello.  Tra gli italiani, Fabrizio De Andre e Francesco De Gregori. Il suo idolo, Frank Zappa. Ancora oggi tiene una fotografia di Frank Zappa attaccata al muro, mentre fa le corna, sulla quale ha scritto “pensa sempre a come l’avrei fatto io”.
– Sempre durante l’adolescenza ha condotto programmi di musica nelle radio libere della sua città: prima Radio Prato, poi Radio International e infine Radio Blu.

Teatro
– Il suo primo testo organizzato per uso pubblico è stato la riduzione teatrale del Diario di un pazzo di Gogol, nel 1981, un monologo intitolato Popriscin con cui suo fratello Giovanni ha debuttato come attore a 19 anni al Teatro del Collegio Cicognini di Prato.
– Sempre per suo fratello Giovanni ha scritto i testi di altri due spettacoli teatrali: Federichi, andato in scena nel Castello dell’Imperatore di Prato nel 1982, e Un peso pende, in scena al Teatro Metastasio di Prato nel 1983.
– Un’altra sua riduzione teatrale risale al 2003, quella del film di Danis Tanovic No man’s Land, che è stata messa in scena dal Teatro Metastasio di Prato per la regia di Massimo Luconi, con Marco Baliani e Giuseppe Battiston.
– Tra il 2015 e il 2017, per la produzione del Teatro Metastasio di Prato, ha portato in giro per l’Italia il monologo Non dirlo, tratto dal suo libro Non dirlo – Il Vangelo di Marco pubblicato da Bompiani.

Cinema
– È stato cinefilo fino all’età di 39 anni. È guarito grazie all’ormai famosa intervista C.B. versus cinema concessagli da Carmelo Bene.

– Film preferiti: La Jetée di Chris Marker, La ricotta di Pier Paolo Pasolini e Il buio oltre la siepe di Robert Mulligan.

– Regista preferito. Del passato, Elia Kazan; del presente Paul Thomas Anderson.

– Attore preferito. Del passato Gregory Peck; del presente Jim Carrey.

– Attrice preferita. Del passato, Marilyn Monroe; del presente Meryl Streep.

– Dai suoi romanzi sono stati tratti tre film: La forza del passato di Piergiorgio Gay (2002); Caos calmo di Antonello Grimaldi (2008); Gli sfiorati di Matteo Rovere (2011).

– Ha fatto una posa in un film: uno che dà un passaggio al protagonista (Marco Cocci) in Fughe da fermo di Edoardo Nesi (2001)

Televisione
– La prima televisione che la sua famiglia ha posseduto era una Du Mont del 1958 con le zampe.
– La prima televisione a colori una Schaub Lorentz del 1976
– La prima collaborazione con la televisione risale al 1995, la conduzione insieme ad Amanda Sandrelli di un programma in diretta per Tele +, alle undici di sera da un tendone davanti al Casinò, al Lido di Venezia, durante la  52ma edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica
– Per quell’occasione ha realizzato la citata intervista con Carmelo Bene, andata in onda a frammenti durante la suddetta trasmissione, e in versione estesa da oltre 50 minuti alla fine dell’anno, sempre su Tele +, in occasione del centenario del cinematographe dei Fratelli Lumière.
– Dal 1997 al 2000, dopo l’acquisizione da parte del gruppo francese Canal +, ha svolto per Tele + il ruolo di “agitatore di idee”.
– Nel 1998 ha scritto, curato, girato e condotto su Rai 3 46 puntate del programma culturale “Magazzini Einstein – cibo per la mente”. Al termine di quell’impegno, uscendo dagli studi Rai di (allora) via Teulada dopo la registrazione dell’ultima puntata, ha fatto come Girardengo all’Agerola, cioè ha inciso una croce per terra con il significato di: “Qui, mai più”. Quell’intendimento non è stato disatteso.

Cose venute male
– Ha scritto quattro sceneggiature di film: Maramao (1987), insieme a suo fratello Giovanni, regista del film; Ultimo respiro (1992), insieme a Felice Farina, regista del film.
Cinque giorni di tempesta (1997), insieme a Giovanni Veronesi e a Francesco Calogero, regista del film; Streghe verso nord (2001), insieme a Massimiliano Governi e a Giovanni Veronesi, regista del film. Quattro disastri. Allora ha smesso di scrivere sceneggiature.
– Da ragazzo ha suonato la chitarra acustica. È arrivato a imparare per intero Take five, gli arpeggi in fingerpicking di Geraldine di Donovan, Genesis di Jorma Kaukonen, From the morning di Nick Drake e perfino, sebbene assai legnosamente, quasi la metà di Black Mountain Side nella versione non cantata di Jimmy Page. Poi d’un tratto, poco oltre i vent’anni, si è stufato e ha smesso. Ora è come se non avesse mai suonato.
– Il precedente sito internet.

Appartenenze

– Appena trasferitosi a Roma, dopo la laurea, nel 1985, è entrato a far parte del gruppo di giovani poeti, scrittori e pittori che provenivano dalle esperienze delle riviste Braci e Prato Pagano e che faceva base presso la galleria d’arte La Nuova Pesa di Simona Marchini. Del gruppo facevano parte, tra gli altri, Marco Lodoli, Edoardo Albinati, Silvia Bre, Sandra Petrignani, Fulvio Abbate, Rocco Salvia, Marco Papa, Gabriella Sica, Pino Salvatori, Felice Levini , Mimmo Grillo, Arnaldo Colasanti, Mariano Rossano, Antonio Capaccio, Cesare Tacchi, Roberto Varese, Luca Archibugi, Pietro Tripodo. La foto, scattata da Valerio Giannetti,  è del 1987.

 

– È membro dell’Accademia più antica del mondo, quella delle Arti del Disegno (AADFI), fondata nel 1563, con sede in Firenze.
– È membro della Fondazione Lorenzo Valla, con sede in Roma.
– È membro onorario dell’Accademia degli Scrausi.
– È socio del Circolo Tennis Etruria di Prato
– È socio onorario del Tennis Club Prato
– Nella sua vita è stato abbonato a Topolino, National Geographic, Match Ball.
– Attualmente è abbonato a Sky, Netflix, Spotify, Amazon Prime, Gli Asini, Anteprima.

Insegnamento
– Insegna alla scuola Molly Bloom di Roma
– Ha insegnato alla scuola Holden di Torino, alla scuola Omero di Roma.

Prime pietre
– Nel 1999 ha fondato, a Roma, insieme a Domenico Procacci, la casa editrice “Fandango Libri” (fondamentalmente per potervi pubblicare in Italia Infinite Jest di David Foster Wallace che nessun editore italiano aveva il coraggio di pubblicare). Presso Fandango Libri ha diretto per oltre dieci anni la collana di narrativa straniera “Mine vaganti”.
– Nel 2007 ha fondato, a Prato, insieme ad alcuni amici, la radio web Radiogas
– Nel 2015 ha fondato, a Milano, insieme a Umberto Eco, Elisabetta Sgarbi, Furio Colombo, Edoardo Nesi e altri, la Casa Editrice La nave di Teseo.

Sport

  • In giovinezza ha praticato tennis, sci, calcio e vela. Ora pratica solo tennis.
  • È tifoso di Roger Federer.
  • Suoi altri tennisti preferiti: John Newcombe, Stan Smith, Tom Okker, Adriano Panatta, John McEnroe, Steffi Graf, Stefan Edberg, i fratelli Bryan.
  • Tennisti che non poteva o che non può soffrire: Ivan Lendl, Andrè Agassi, Michael Chang, Aranxa Sanchez, Monica Seles, Carlos Moya, Rafa Nadal, Novak Djokovic e, in generale, quelli che mugolano.
  • È tifoso della Juventus dalla primavera del 1965.
  • Suoi giocatori preferiti: Salvadore, Zoff, Bettega, Scirea, Platini, Baggio, Montero, Del Piero, Nedved, Buffon, Dybala, Mandzukic e CR7.
  • Era tifoso di Mario Alberto Kempes anche se giocava nell’Argentina.
  • Era tifoso di Enzo Francescoli anche se giocava nel Torino.
  • Era un ammiratore di Gigi Riva anche se giocava nel Cagliari. Di Antognoni anche se giocava nella Fiorentina. Di Maradona anche se giocava nel Napoli. Di Van Basten, Weah e Schevchenko anche se giocavano nel Milan.
  • Giocatori che non poteva o che non può soffrire: Pasquale Bruno, Santillana, Harald Schumacher, Recoba, Materazzi, Giovinco, Candreva, Juan Mata.
  • Suoi allenatori preferiti: Trapattoni, Bearzot, Ancelotti, Lippi, Conte, Allegri.
  • Allenatori che non poteva o che non può soffrire: Valcareggi, Agroppi, Sacchi, Maifredi, Zeman, Mourinho e quella sua brutta copia durata quanto il trotto dell’asino, là, come si chiama, coso, Vilas Boas.
  • Nel campionato inglese è tifoso del Crystal Palace. In quello brasiliano del Palmeiras.
  • Gioca a fantacalcio dal 1992 in una lega di Prato nella quale le vittorie contano ancora 2 punti.
  • Nel basket è stato tifoso della Simmenthal Milano. Ora non più. In NBA è stato tifoso dei Los Angeles Lakers. Ora non più.
  • Nel ciclismo era tifoso sia di Bitossi sia di Basso, per cui ai mondiali di Gap, nel 1972, fu allo stesso tempo felice e triste. Tra Bartali e Coppi, Bartali. Tra Saronni e Moser, Saronni. Dopo la morte di Pantani il ciclismo non gli interessa più.
  • Nei primi anni Settanta è stato appassionato di automobilismo, Formula 1, Sportprototipi e rally. È stato tifoso dei piloti della Ferrari, Chris Amon (1943-2016), Ignazio Giunti (1941-1971), Jackie Ickx (1945), Clay Regazzoni (1939-2006), Niki Lauda (1949), e Gilles Villeneuve (1950-1982), ma anche di Jochen Rindt (1942-1970), Ronnie Peterson (1944-1978), Graham Hill (1929-1975), François Cevert (1944-1973), Bruce McLaren (1937-1970), Pedro Rodriguez (1940-1971), Joseph Siffert (1936-1971) e del suo amico Nanni Galli (1940). Nel Mondiale Rally è stato tifoso della coppia Sandro Munari (1940)-Mario Mannucci (1932-2011), al volante prima della Lancia Fulvia HF e poi della Lancia Stratos HF. Per molti anni ha ricordato a memoria la forma dei principali circuiti, molti dei quali oggi non sono più attivi, come Brands Hatch, Watkins Glen, Zandvoort, Jarama, Kyalami, Sebring, Mosport. Dopo la morte di Ayrton Senna (1960-1994) l’automobilismo non gli interessa più.

Viaggi

  • Non è mai stato in Australia, in India, in Sud Africa, in Cina, in Islanda e in Giappone. E in tanti altri posti.

Tatuaggi

– Ne ha due. Un “NO” sul polso destro e una lucertola sulla spalla sinistra.